venerdì 12 settembre 2008

11settembre..

Ciao a tutti, sono Fra, l'amica di Desy. Mi è stato commissionato questo post perchè desy è via.
Volevo solo dare voce, con tutto rispetto per le persone morte nelle torri che poverette non c'entravano niente, all'altro 11 settembre, quello del 1973 che ha segnato il golpe di Pinochet e con lui la morte di Salvador Allende, della fine della democrazia in Cile e della grande strage di persone ancora oggi senza un volto, senza un nome, senza un corpo da seppellire e su cui piangere che sono passati alla storia col nome generico di Desaparecidos..
Anche questo è successo l'11 settembre, ma sembra ormai caduto nell'oblio perchè vogliono farci credere che la caduta delle torri sia l'unico attentato successo nella storia.
Per non dimenticare mai queste persone che non si sono mai piegate e per questo sono state torturate e uccise, per ricordare le loro madri che ancora oggi lottano per avere una risposta e un corpo da seppellire vi lascio due canzoni dei Nomadi e il consiglio di leggere "La casa degli spiriti" di Isabel Allende, un libro di una bellezza sconvolgente...

"SALVADOR"-Nomadi-

Salvador era un uomo, vissuto da uomo
morto da uomo, con un fucile in mano.
Nelle caserme i generali, brindavano alla vittoria
con bicchieri colmi di sangue, di un popolo in catene.

Da un cielo grigio di piombo
piovevano lacrime di rame,
il Cile piangeva disperato
la sua libertà perduta.

Mille madri desolate, piangevano figli scomparsi
l'amore aveva occhi sbarrati di una ragazza bruna.
Anche le colombe erano diventate falchi,
gli alberi d'ulivo trasformati in croci.

Da un cielo grigio di piombo
piovevano lacrime di rame,
il Cile piangeva disperato
la sua libertà perduta.

Ma un popolo non può morire, non si uccidono idee
sopra una tomba senza nome, nasceva la coscienza.
Mentre l'alba dalle Ande rischiara i cieli,
cerca il suo nuovo nido una colomba bianca.

Da un cielo grigio di piombo
piovevano lacrime di rame,
il Cile piangeva disperato
la sua libertà perduta.



"CANZONE PER I DESAPARECIDOS"-Nomadi-

Un palazzo sfavillante
dalle finestre luminose,
un portone assai bugiardo
dell'inferno sottostante.

Terzo piano il più importante
dietro a un tavolo il potere,
una giunta militare
che decide per la morte

Secondo piano grandi saloni
per ricevere gli onori ,
radunando ambasciatori
di affari generali.

Primo piano stan gli uffici
con gli schedari riservati,
non è aperto mai a nessuno
per informar la gente.

Desaparecido, desaparecido
desaparecido, desaparecido
desaparecido.

Interrati stan gli orrori,
sudan sangue quelle mura
di quei vivi senza voce
fra gli attrezzi di tortura.

Li han contati a migliaia
donne, uomini e bambini
la cultura e la miseria
cancellate dalla terra.

Anche gli uomini di Dio
non han visto né sentito,
hanno perso il coraggio
di un messaggio di pietà.

Desaparecido, desaparecido
desaparecido, desaparecido
desaparecido.

Quegli orrori son finiti,
confessati oramai si sono,
perdonati dalla legge,
chi è rimasto ricorderà.

Non han tombe neanche croci,
non han volto quelle voci,
sono un nome in quel foglio,
a cercar la verità.

Nella piazza 1 Maggio
una folla silenziosa
tiene viva quella voce,
di scomparsi senza colpa.

Desaparecido, desaparecido
desaparecido, desaparecido
desaparecido.





8 commenti:

SCHIAVI O LIBERI ha detto...

Bellissimo post. complimenti per questo ricordo ferita ancora aperta.
Un saluto.

Anonimo ha detto...

ma quale fra? fra cugy? qualunque fra tu sia, scrivi benissimo. bel post :)

LaFra ha detto...

Ste!! certo che sono io!!!

il Russo ha detto...

Brava Desy, hai fatto la vice gatta alla grande, dille quando lavora di chiamarti più spesso, perchè i post di questo blog mi mancano!

Gatta bastarda ha detto...

no è Fra che ha fatto la vice gatta (oltretutto è la veterinaria a cui mi riferisco nell'altro blog...) io, Gatta Bastarda sono Desy... Il russo mi sà che hai fumato troppo...hahaha
a parte gli scherzi e queste precisazioni (essere scambiata per la fra mi fa anche piacere perchè ho una grande stima di lei) grazie per le t5ue dolci parole!

Anonimo ha detto...

Ciao Gatta, sono tornato, finalmente. La canzone su Allende è una delle poche che mi piacciono dei Nomadi, per questioni di affinità musicali (sono un metallaro!!!), ma i testi sono davvero terribili perchè richiamano alla memoria quel tragico evento.

Anonimo ha detto...

belin, fra, chissà, no? magari un'altra fra! anche se una che parla di quelle cose non puoi che essere tu :D
solo che non volevo fare figure barbine!

Zero ha detto...

Non so che dire. Quindi.. tiro semplicemente giù il cappello.