martedì 30 settembre 2008

Mangialonga


Domenica sono andata con la mia mamma nel centro storico di Genova per partecipare ad una bella iniziativa... "La Mangialonga" per le piazzette meno conosciute e nascoste del centro storico di Genova.
In pratica era un percorso dove si alternavano spettacoli teatrali , musica e cibo da tutto il mondo.
Gli spettacoli teatrali erano molto corti ma molto belli e intelligenti con forti messaggi sociali (la solitudine e la difficoltà di comunicazione, l'ecologia e il mondo della fantasia, la perdita delle cose e dei valori, ecc...), gli spettacoli musicali variavano dalla misica sudamericana a quella senegalese, da quella marocchina a quella del sud italia.. (in cui suonava il mio collega) tutto accompaganto dai rispettivi piatti tipici! un percorso di meno di 3 ore che volano in un baleno e vorresti non finissero mai.
C'era molta gente fortunatamente nonostante la poca pubblicità... un bella iniziativa sociale e di rivalutazione del nostro centro storico che oltre ad essere il più grande d'europa è anche molto bello, ma spesso non valutato e portato in situazioni di degrado...
Una giornata a spasso per la città vecchia, sulla scia di profumi lontani e musiche dal mondo. Dieci piazze e altrettante soste per entrare in contatto con le diverse comunità etniche che popolano Genova.

Le tappe erano pianificate secondo un'alternanza di esibizioni di musicisti provenienti da vari paesi e la performance teatrale itinerante a cura del Teatro del Piccione «ci siamo ispirati molto liberamente a Italo Calvino e alle sue Città invisibili - spiega antoni Tancredi, il regista della compagnia -, in cui lo scrittore sanremese descrive la città come un luogo sfuggente, che cambia in continuazione. In realtà le nostre città sono inventate, fantastiche, ma costruite in modo che attraverso di esse sia possibile vedere la nostra città e le sue sfumature».

La prima tappa della Mangialonga è Piazzetta delle scuole Pie, dove si possono degustare specialità peruviane col sottofondo delle musiche latine degli italo-argentini Aparecidos. In Piazzetta Giardini (presso vico degli Indoratori), poi, ecco il primo intervento teatrale dal titolo Le città e gli orti, i giardini o la città alta.
Si continua a mangiare in Piazza campetto dopo la cucina sudamericana, ecco quella africana e in particolare senegalese, con musica live del gruppo Bax Yaie (qui potete vedere il video). La seconda storia ispirata alle Città impossibili è in Piazza dell'amor perfetto (che bel nome per una piazza vero?!) e si intitola La città e il riposo.


La Mangialonga prosegue in Piazza delle Vigne, con le sonorità nordafricane del gruppo Atlas e specialità tipiche della cucina marocchina. Si passa poi a Piazza Stella, con il Teatro del Piccione impegnato nella rappresentazione La città e le cose perdute, e in Piazza Grillo Cattaneo, con l'ultimo appuntamento gastronomico dedicato alla cucina vegetariana italiana, con accompagnamento musicale di pizzica, taranta e raggamuffin genovese a cura del gruppo Altrimenti(e)Vito e gli Altri. tutt'intorno in questa piazza allestita la mostra fotografica di quando i migranti eravamo noi (per non scordare e per essere tolleranti nei confronti dei nuovi migranti).


Lo spettacolo itinerante tratto da Calvino si conclude invece in Piazza sauli con la performance La città nelle città.

Lo spettacolo continuava dopo cena con un concerto di tutti i gruppi che si sono esibiti nel pomeriggio a cui purtroppo non ho potuto assistere...
ma sono comunque tornata a casa felice!

giovedì 25 settembre 2008

Cultura,educazione,formazione: una trama di rapporti


Ecco qua quello che intendo con cultura formazione ed educazione, quello che credo dovrebbe essere anche se per il momento sembra essere una grande utopia.
Per non tediarvi con parole sconclusionate userò le parole di Rubens Alves, brasiliano, teologo docente di filosofia, psicoanalista, educatore, narratore e molto altro...

Non basta che i poveri abbiano pane. Bisogna che il pane sia mangiato con gioia, nei giardini. Non basta che le porte delle prigioni siano aperte. Bisogna che ci sia musica nelle strade. Non basta che ci sia la scuola. Bisogna che a scuola si insegni alle bambine e ai bambini il linguaggio dell'amore.
Così esse/i scopriranno la gioia di vivere che noi abbiamo perduto.
Bisogna che l'apprendimento sia un'estensione progressiva del corpo, che cresce non solo nella sua capacità di capire, ma anche nella sua capacità di sentire il piacere, il piacere della contemplazione della natura, il fascino davanti ai cieli stellati, la sensibilità tattile verso le cose che ci toccano, il piacere della conversazione, il piacere delle storie e delle fantasie, il piacere del cibo, della musica, del far niente, del riso, di una barzelletta. In fin dei conti non è per questo che viviamo, il puro piacere di essere vivi? ritenete che questa proposta sia indecente? Ma io credo che riusciamo a imparare solo le cose che ci danno piacere. Si sente dire che l'educazione brasiliana [ e io dico anche quella italiana] è un disastro assoluto, "i ragazzi non imparano assolutamente niente". Il corpo, quando qualcosa di indigesto si blocca nello stomaco, ricorre ad una contrazione viscerale salutare: vomita. Il disastro dell'educazione è perciò un segno evidente di salute e una protesta: il cibo è deteriorato, puzza, ha un sapore strano.
Io credo inoltre che la disciplina e la voglia di studiare sorgono solo dal piacere.
E' esattamente quando il piacere è assente che la minaccia diventa necessaria.
A me piacerebbe quindi che i nostri curricoli fossero simili al canto La Banda (di Chico Buarque), che fa marciare tutti senza imporre, solo grazie all'amore di cui parla. Ma nei nostri curricoli dove stanno le cose dell'amore? come vorrei che essi fossero organizzati sulle coordinate del piacere: che parlassero delle cose belle, insegnassero Fisica con le stelle, gli acquiloni, le trottole e le biglie,
la Chimica con la culinaria, La Biologia con gli orti e gli acquari, la Politica con il gioco degli scacchi; e che ci fosse la storia comica degli eroi, le cronache degli errori degli scienziati, e che il piacere e le sue tecniche fossero oggetto di molta meditazione e sperimentazione!
Fintanto che non arriva la società felice, che ci siano almeno dei frammenti di futuro in cui la gioia sia servita come sacramento, perchè i bambini imparino che il mondo può essere differente. La scuola stessa sia un frammento di futuro. I bambini non sanno, ma i genitori vogliono per i figli la scuola o il collegio più severi e i bambini perdono così la gioia di vivere, la gioia di imparare, la gioia di studiare. Infatti la gioia dello studio consiste nella pura gratuità : studiare come chi gioca, studiare come chi ascolta musica. Ma, quando il terrore è instaurato, non ci sarà più tempo per la poesia, per amarla; e neanche per la curiosità storica, per pura curiosità, e neanche per la meditazione oziosa, cosa questa che fa parte del piacere di vivere.

domenica 21 settembre 2008

Raccontiamoci quella dell'uva


Altre notizie dal Diver-Time:
ieri c'è stata la festa dell'uva o meglio "Raccontiamoci quella dell'uva"... siccome sul nostro pergolato davanti alla sede cresce tantissima uva fragola abbiamo deciso di fare la festa dell'uva aperta ai familiari dei ragazzi e al quartiere con distribuzione gratuita di uva, con i "La Malacrianza" in concerto (gruppo di cui il percussionista è anche uno dei nostri educatori che suona pizziche e tarantelle..).
A parte che ci siamo divertiti molto, che i nostri ragazzi si sono scatenati e divertiti abbiamo avuto un bellissimo riscontro dai ragazzini del posto... ragazzi che vanno dagli 11 ai 15 anni che in genere bazzicano il luogo della sede del diver-time a vuoto come molti ragazzi di adesso, passano il tempo senza far niente e fumando in continuazione e facendo i bulletti... bè il giorno prima della festa vedendo i preparativi si sono avvicinati e quando gli abbiamo chiesto se ci davano una mano sembrava che non aspettassero altro, e ci hanno aiutato moltissimo tutti volevano fare qualcosa e chiedevano di essere coinvolti, dopo i primi 3 ne sono arrivati altri tutti chiedendo di dargli da fare qualcosa... il giorno della festa si sono presentati tutti in ghingheri, cosa che fa capire quanto ci tenessero e sono stati fino all'ultimo a giocare a calcio balilla con i notri ragazzi!
E' stato bellissimo, e ne è la riprova che se i ragazzini vengono coinvolti aiutano e ci tengono anche a queste cose, il problema è che spesso si criticano e basta e non non si fà niente per tirarli fuori dal nulla che li circonda!
Grazie a tutti questi ragazzi, grazie all'educatore che in questi mesi se li è fatti amici e che ci ha saputo fare davvero! Grazie ai malacrianza che hanno dato un'atmosfera particolare alla festa e al loro discorso che è stato più o meno questo: " è la seconda volta che veniamo qui e speriamo ce ne siano una terza una quarta e molte altre perchè quello che voi date a noi e molto ma molto di più di quello che noi diamo a voi!"
grazie a tutte queste persone posso dire che la speranza è l'ultima a morire... che si può andare avanti , che si deve andare avanti e che le cose possono cambiare... basta iniziare dal piccolo, dalle cose di tutti i giorni, dal vicino di casa, dall'uva del pergolato!

mercoledì 17 settembre 2008

I miei 3 giorni felici!


Non ho potuto farlo prima a causa del lavoro ma eccomi qui a raccontarvi i miei tre giorni felici...
Giovedì 11, venerdì 12 e sabato 13 con il Diver-Time, l' associazione per il tempo libero dei ragazzi disabili dove lavoro, siamo andati 3 giorni ad Albenga... sono stati stancanti perchè 24 ore su 24 a tener d'occhio questi ragazzi però senza tenerli per mano (non sono bambini, vanno lasciati liberi come tutti i ragazzi della loro età), stare dietro alle medicine che devono prendere, alle loro piccole crisi, alle loro manie ecc...insomma sono stati 3 giorni duri ma mi sono divertita un sacco, questi ragazzi sono semplicissimi, quella semplicità che i loro coetanei "normodotati" hanno già perso da tempo, sono teneri, sono gentili, mi hanno fatto morire dal ridere, mi hanno trattato come una loro amica ma con il rispetto che riservano solo agli educatori a cui vogliono bene... ce la siamo spassata in giro per Albenga e al mare, per una volta abbiamo avuto fortuna con il tempo... sole e caldo... gli ultimi 3 giorni d'estate ce li siamo presi noi e vissuti fino in fondo! I due responsabili, a differenza di molti altri che ho conosciuto in altre associazioni, non se la tirano da padroni e fanno il loro dovere prima di tutto da educatori... non ci lasciano i ragazzi e non si occupano solo delle cose burocratiche, non ci dicono mai cosa dobbiamo fare perchè siamo noi che dobbiamo farci la nostra formazione.... sono degli insegnanti di vita, di lavoro, e sono amici!
Gli altri educatori sono stati fantastici come sempre, sono contenta di avere dei colleghi che prima di tutto sono amici, che ti accolgono con i baci quando arrivi e ti salutano calorosamente quando te ne vai...
Questi 3 giorni ci hanno dato l'occasione di passare anche un pò di tempo tra di noi a parlare anche di cose serie collegate al lavoro o al tipo di ambiente e di politica che circonda il nostro lavoro, ma abbiamo anche cazzegiato... insomma ci siamo divertiti e siamo cresciuti insieme! questo è quello che intendo io per educazione reciproca e vera formazione!
ringrazio tutti dagli educatori ai ragazzi... e si anche me stessa perchè son stata proprio brava!
Chiudo con il messaggio che mi ha mandato la sera del 13 una volta tornati dalla nostra vacanza uno degli educatori e che racchiude tutti e tre i giorni (è meraviglioso il clima di affetto che c'è tra di noi e non solo con i ragazzi!):

"Pieno di amore e dolcezza... di dura evidenza e di coraggio.. meravigliose idiozie e coscienzioso appoggio..di cura e di umile crescita comune... grazie"

Grazie a te... anzi grazie a voi!!!!

venerdì 12 settembre 2008

11settembre..

Ciao a tutti, sono Fra, l'amica di Desy. Mi è stato commissionato questo post perchè desy è via.
Volevo solo dare voce, con tutto rispetto per le persone morte nelle torri che poverette non c'entravano niente, all'altro 11 settembre, quello del 1973 che ha segnato il golpe di Pinochet e con lui la morte di Salvador Allende, della fine della democrazia in Cile e della grande strage di persone ancora oggi senza un volto, senza un nome, senza un corpo da seppellire e su cui piangere che sono passati alla storia col nome generico di Desaparecidos..
Anche questo è successo l'11 settembre, ma sembra ormai caduto nell'oblio perchè vogliono farci credere che la caduta delle torri sia l'unico attentato successo nella storia.
Per non dimenticare mai queste persone che non si sono mai piegate e per questo sono state torturate e uccise, per ricordare le loro madri che ancora oggi lottano per avere una risposta e un corpo da seppellire vi lascio due canzoni dei Nomadi e il consiglio di leggere "La casa degli spiriti" di Isabel Allende, un libro di una bellezza sconvolgente...

"SALVADOR"-Nomadi-

Salvador era un uomo, vissuto da uomo
morto da uomo, con un fucile in mano.
Nelle caserme i generali, brindavano alla vittoria
con bicchieri colmi di sangue, di un popolo in catene.

Da un cielo grigio di piombo
piovevano lacrime di rame,
il Cile piangeva disperato
la sua libertà perduta.

Mille madri desolate, piangevano figli scomparsi
l'amore aveva occhi sbarrati di una ragazza bruna.
Anche le colombe erano diventate falchi,
gli alberi d'ulivo trasformati in croci.

Da un cielo grigio di piombo
piovevano lacrime di rame,
il Cile piangeva disperato
la sua libertà perduta.

Ma un popolo non può morire, non si uccidono idee
sopra una tomba senza nome, nasceva la coscienza.
Mentre l'alba dalle Ande rischiara i cieli,
cerca il suo nuovo nido una colomba bianca.

Da un cielo grigio di piombo
piovevano lacrime di rame,
il Cile piangeva disperato
la sua libertà perduta.



"CANZONE PER I DESAPARECIDOS"-Nomadi-

Un palazzo sfavillante
dalle finestre luminose,
un portone assai bugiardo
dell'inferno sottostante.

Terzo piano il più importante
dietro a un tavolo il potere,
una giunta militare
che decide per la morte

Secondo piano grandi saloni
per ricevere gli onori ,
radunando ambasciatori
di affari generali.

Primo piano stan gli uffici
con gli schedari riservati,
non è aperto mai a nessuno
per informar la gente.

Desaparecido, desaparecido
desaparecido, desaparecido
desaparecido.

Interrati stan gli orrori,
sudan sangue quelle mura
di quei vivi senza voce
fra gli attrezzi di tortura.

Li han contati a migliaia
donne, uomini e bambini
la cultura e la miseria
cancellate dalla terra.

Anche gli uomini di Dio
non han visto né sentito,
hanno perso il coraggio
di un messaggio di pietà.

Desaparecido, desaparecido
desaparecido, desaparecido
desaparecido.

Quegli orrori son finiti,
confessati oramai si sono,
perdonati dalla legge,
chi è rimasto ricorderà.

Non han tombe neanche croci,
non han volto quelle voci,
sono un nome in quel foglio,
a cercar la verità.

Nella piazza 1 Maggio
una folla silenziosa
tiene viva quella voce,
di scomparsi senza colpa.

Desaparecido, desaparecido
desaparecido, desaparecido
desaparecido.





domenica 7 settembre 2008

Rieccomi...


Scusate per l'assenza di questa settimana... avevo il cuginetto a casa...
Mio papà si è sbizzarito con lui, lo ha portato a vedere i musei e la nave dove lavorava, si è messo d'accordo con gli ex colleghi e gli ha fatto fare un giro e gli ha spiegato tutto su il rifornimento in mare ecc... se l'è coccolato tutta la settimana...
Sono contenta ma mi fà anche nostalgia... tutte queste cose le ha sempre fatte con me, ora tutti e due diamo per scontato che io sia troppo grande per queste cose... ma infondo chi lo ha detto?
mi mancano tutte le coccole che mi faceva e, se me ne fà meno, è più che altro colpa mia,perchè anche se non vorrei mi viene istintivo fare la distaccata... cioè non che non lo caghi o che me ne freghi completamente di lui anzi (e glielo faccio capire spero) però tutte quei gesti semplici come un abbracci, come le coccole, come un bacio, faccio fatica a farli anche se sono le cose che desidero fare...
Devo ammettere che sto migliorando negli ultimi tempi... bò... forse gli scriverò una lettera per spiegargli queste cose... a voce mi riesce difficile... ma lui lo sà, mi conosce molto bene!


P.S: piccola anteprima...sto preparando il mio "my space" ovviamente poi avrete il link!