domenica 9 marzo 2014

Davanti allo specchio

                                                                         

E dopo tanto tempo eccomi qui per la rubrica davanti allo specchio... Il libro da cui trarrò le frasi che mi hanno fatto riflettere e mi riflettono é Venuto al mondo della scrittrice Margaret Mazzantini

"Vieni."
"Ci penso, si..."
"Non ci devi pensare, devi venire."
"Perché?"
"Perché la vita passa, e noi con lei. Ti ricordi?"
Certo che mi ricordo...
"E ride di noi, come una vecchia puttana sdentata che aspetta l'ultimo cliente..."


La vedo come fosse adesso...un volto proletario, sofferto, eppure infinitamente dolce. Una di quelle persone benefiche che incontri per caso e ti viene voglia di abbracciare, perché ti sorridono dal fondo della loro esperienza umana e di colpo ti risarciscono dell'altra metà del mondo, quella accasciante delle persone rinserrate nella loro pozza di buio.


Qualcuno passa, un uomo che si attarda su un bidone dell'immondizia, un poveraccio che cerca qualcosa, qualche avanzo che abbia ancora sapore, qualche scarto che valga la pena. Come me, in fondo.


Gli faccio spazio sulla panca, pochi centimetri di spazio dove lui scivola. Ridiamo perché siamo così vicini. Parliamo, di cosa non lo so. Ha una strana cantilena che fa pensare al mare.
"Di dove sei?"
"Di Genova."


Sono nella mia cameretta. Qui ho pianto, ho studiato, ho sentito la radio. Ci sono ancora i miei poster, i miei libri, i miei vecchi vestiti imbustati nel cellophane di tintoria. [...] . C'è la mia vita fino a trent'anni. La guardo. Guardo quello che mi aspettavo ogni volta. Sono stata sola, ostaggio della mia volontà, mai all'altezza di niente, alla fine. Ballo nel buio. Sono malata d'incompletezza, di illusioni.


Mi avvicinai, presi la sua mano orfana sul lenzuolo, me la misi in faccia e ci piansi dentro. Dopo un po' ruttava anche lui, piccoli singulti solitari. Ho pensato che era molto più solo di me, che gli uomini sono più soli delle donne,comunque vada. Piangere insieme, per una coppia, è un minuscolo emblematico accadimento... È il respiro dell'altro che crepa nella tua gola.


Dicono che colpiscono solo obiettivi strategici... Poi tirano giù un ospedale, un pullman...si scusano davanti a una bottiglia di acqua minerale


"È vero, sono uno stupido! I poeti sono stupidi come mosche contro un vetro! Sbattono contro l'invisibile per arraffare un po' di cielo!"


Diego si stacca un auricolare e me lo mette nell'orecchio. Sono i Rem. Ascoltiamo insieme un po' di Losing my religion. 
... That's me in the corner... That's me in the spotlight...
"Stai tranquilla."
Poi lui dorme. Gli guardo la mano. Che cos'è una mano? Chi ci ha tagliato così?


Adesso parla di Janis Joplin. La sua faccia s'intristisce, muta di colpo. Non mangia più, guarda davanti a sé.  
"Ogni tanto Dio punta qualcuno dal cielo e dice tu,vieni con me. Non puoi dire di no a Dio. Si piazza nel tuo corpo, ti squarcia l'anima. Per sopportare Dio Janis si drogava."


Siamo sempre stati un po' ridicoli insieme, credo che questa sia la nostra bellezza. 

La vita è un buco che s'infila in un altro buco. E stranamente lo riempie.


I tatuaggi sono segni nuovi scelti da te. Metti qualcosa tra la tua pelle e il destino. Un sorso di coraggio.