lunedì 29 marzo 2010

Articolo



Mi vergogno ad averlo come presidente!...


Vi giro questo articolo:


In nome delle belle ragazze albanesi:"Signor Berlusconi, basta battutacce" Dalla scrittrice albanese Elvira Dones riceviamo questa lettera aperta al premier Silvio Berlusconi in merito alla battuta del Cavaliere sulle "belle ragazze albanesi".In visita a Tirana, durante l'incontro con Berisha, il premier ha attaccato gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all'Albania.Poi ha aggiunto: "Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze". "Egregio Signor Presidente del Consiglio, le scrivo su un giornale che lei non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo disinvolto senso dello humor ha toccato persone a me molto care: "le belle ragazze albanesi". Mentre il premier del mio paese d'origine, Sali Berisha, confermava l'impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha puntualizzato che "per chi porta belle ragazze possiamo fare un'eccezione." Io quelle "belle ragazze" le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da Garbagnate Milanese fino in Sicilia.Mi hanno raccontato sprazzi delle loro vite violate, strozzate, devastate.A "Stella" i suoi padroni avevano inciso sullo pancia una parola: puttana. Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede. Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi. Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della Liguria, e chissà quanti altri. E' solo allora - tre anni più tardi - che le incisero la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio. Ai tempi era una bella ragazza, sì. Oggi è solo un rifiuto della società,non si innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna.Quel 'puttana' sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia nell'uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero. Sulle "belle ragazze" scrissi un romanzo, pubblicato in Italia con il titolo 'Sole bruciato'.Anni più tardi girai un documentario per la tivù svizzera: andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite,mutilate, appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi. Era un padre come lei, Presidente, solo meno fortunato. E ancora oggi il padre di Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre, affogata in mare o giustiziata in qualche angolo di periferia. Lui continua a sperare, sogna il miracolo.E' una storia lunga, Presidente...Ma se sapessi di poter contare sulla sua attenzione, le invierei una copia del mio libro, o le spedirei il documentario, o farei volentieri due chiacchiere con lei.Ma l'avviso, signor Presidente: alle battute rispondo, non le ingoio. In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e delle loro famiglie queste poche righe gliele dovevo.In questi vent'anni di difficile transizione l'Albania s'è inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani, ma nel popolo albanese cresce anche la voglia di poter finalmente camminare a spalle dritte e testa alta.L'Albania non ha più pazienza né comprensione per le umiliazioni gratuite.Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci. * Elvira Dones, scrittrice-giornalista.Nata a Durazzo nel 1960, si è laureata in Lettere albanesi e inglesi all´Università di Tirana.Emigrata dal suo Paese prima della caduta del Muro di Berlino, dal 1988 al 2004 ha vissuto e lavorato in Svizzera. Attualmente risiede negli Stati Uniti, dove alla narrativa alterna il lavoro di giornalista e sceneggiatrice. ... se potete e volete, divulgate. "Ci sedemmo dalla parte del torto: tutti gli altri posti erano occupati".

domenica 21 marzo 2010

Incapace...


Lo rinchiusi nell'angolo,
lui tremante si sentì schiacciato come le foglie di autunno,
lui piccolo come il topo intrappolato e io il gatto enorme che lo tiene al muro.
Gli feci male, forte della mia posizione eretta
e lui debole nella sua posizione fetale.
Tenerezza mista alla rabbia verso me stessa e comincia a fargli ancora più male:
diritti di cattiveria,
rovesci di perfidia
e un bel dritto di colpevolezza...
allora presi in un unico colpo stomaco e cuore.
Lo finii così ...
Tutto perche incapace di dirgli soltanto Ti Amo!

mercoledì 17 marzo 2010

San.Patrizio


Buona beveuta a tutti!!!!

lunedì 15 marzo 2010

Riflessione




Paziente psichiatro: "ho riflettuto sulla chiesa... morrò pecora nera!"
Io: " bene... allora ci ritroveremo nello stesso pascolo".

domenica 7 marzo 2010

Festa della donna



Domani è la festa della donna... volevo fare gli auguri di una vita serena a tutte le donne... il mio augurio sarebbe quello che le violenze su di esse finiscano ma sappiamo bene che la storia non gioca a nostro favore, quindi il mio vuole essere un segno di apprezzamento a tutte quelle donne che combattono con tutte loro stesse ,che sia in zona di guerra o di pace, tra le mura domestiche o fuori casa, sul lavoro come sulla strada per far si che i propri diritti vengano riconosciuti.
A tutte queste donne un abbraccio grande e l'augurio che anche molti uomini lottino per i diritti delle donne.

Le guerre del mondo si giocano tutte sul corpo della donna... diciamo BASTA!

giovedì 4 marzo 2010

Rubrica: Davanti allo specchio


Eccoci finalmente dopo tanto tempo al nuovo appuntamento con la rubrica letteraria "Davanti allo Specchio".
Le frasi che mi hanno colpito stavolta sono state prese dalla trilogia fantasy di Lucia Troisi "Cronache del mondo emerso" ... perchè degli insegnamenti di vita arrivano anche nelle letture più impensate.

  • Le sembrava che Malerba, a dispetto dell'apparente demenza, con la ragione del cuore capisse il dolore e il senso di spaesamento che lei provava.
  • Nessun uomo, nessun mezzelfo, nessuno gnomo che voglia chiamarsi tale appartiene a qualcuno. Ognuno deve trovare la forza di tracciare il proprio destino. Il padrone ce l'hanno gli schiavi, e tu non lo sei. Se vuoi essere un cavaliere devi liberarti del dolore e prendere in mano la tua vita. Sta a te farne un buon uso o gettarla via.
  • Non è l'odio che ci muove! E' la speranza che un giorno tutto questo finisca.
  • Non è nell'odio che troverai una risposta. Solo un ideale dà senso al combattere: non è facile trovarlo, non è facile essere coerenti con esso e perseguirlo, ma una vita, una lotta senza ideali non hanno significato.
  • Io invece credo che, disgiunta dalla giustizia, la politica cessi di avere significato.
  • Questa è l'essenza della ricerca che ti sei proposta di fare. Se non ci si sente sperduti, non si può trovare la via.
  • Far morire il seme della libertà che ogni uomo ha nascosto nel cuore è un delitto.
  • Il cuore e la mente delle creature di questo mondo sono tanto profondi che neppure il mio Dio può saggiarli fin nell'intimo.
  • Pensaci bene e capirai che ci sono molti più uomini disposti a morire per odio che per amore.
E ora spazio ai commenti!