"Viandante sul mare di nebbia" -Caspar David Friedrich-
Finalmente ho fatto una lezione di filosofia...
vi chiederete: "ma come vieni dalla facoltà di filosofia, ci hai dato la tesi dei tre anni e solo oggi hai fatto una lezione di filosofia? alla specialistica di Pedagogia?"
SI!
E' un pò triste dirlo ma a filosofia, più che storia o recitare a memoria alcune cose che potevano fare piacere al professore facendo finta che la pensi anche tu così (non potendo comunque fare diversamente) , non ho fatto . Ieri però ho avuto la mia prima lezione di "Filosofia della formazione umana", ero già preparata alla solita lezione quando il professore comincia a parlare e a far dibattito ... cosa? possiamo davvero intervenire? davvero dire la nostra senza ipocrisie varie? ... la risposta finalmente è si! E tutto grazie al professor Gennari.
Gennari: "Essendo la filosofia la produzione di pensiero, questo corso sarà luogo di libertà del pensiero, dove chiuderemo il resto di noi in un armadietto e ce lo lasceremo fino alla fine del corso".
Oh finalmente uno che non crede di essere l'unico portatore universale di pensiero (come ahimè invece pensano la maggior parte dei professori)
Gennari:" impariamo non già dai nostri simili... ma impariamo dai nostri dissimili!"
" il pensiero non và confuso con cervello, intelligenza, mente... può essere confuso solo con NOI STESSI!"
"La nostra formazione non si basa su modelli, un buon insegnante non usa modelli... formarsi tramite modelli è solo un deformarsi!"
.... ma io... io.... TI AMO! ( metaforicamente parlando, si intende!)
Penso che scriverò ancora di queste lezioni ti aiutano a pensare e finalmente non a pensare con una struttura data, quella alla quale aderisce il professore di turno, non uno stare geografico fisso in un punto ma un andare e un arrivare... un viaggio... e finalmente un viaggio mio!
La serata è continuata altrettanto bene, seguendo sempre la parola "Libertà"...
Io e Diego siamo andati a teatro, e precisamente alla Corte, a vedere " la parola ai giurati" con Alessandro Gassman in veste di attore e regista. La fotografia e le luci erano meravigliose, lo spettacolo era improntato in modo cinematografico... (bellissimo il finale con la presentazione degli attori dove accanto a loro veniva proiettato il nome stile titoli di coda) bravissimo Gassman, bravissimi tutti gli altri attori e storia fantastica:
“La parola ai giurati”, scritto da Reginald Rose nel 1954, che ha conosciuto una celebre trasposizione cinematografica nell’opera prima di Sidney Lumet, magistralmente interpretata da Henry Fonda. “La parola ai giurati” è ambientata nella New York del 1950. È il 15 agosto e una giuria popolare composta da dodici uomini di diversa estrazione sociale, età e origini sono chiusi in camera di consiglio per decidere del destino di un ragazzo ispano-americano accusato di parricidio. Devono raggiungere l’unanimità per mandarlo a morte e tutti sembrano convinti della sua colpevolezza. Tutti ad eccezione di uno che, con meticolosità e intelligenza, costringe gli altri giurati a ricostruire nel dettaglio i passaggi salienti del processo e, grazie a una serie di brillanti deduzioni, ne incrina le certezze, insinuando in loro il principio secondo il quale una condanna deve implicare la certezza del crimine al di là di ogni ragionevole dubbio. Fra violenti contrasti, dubbi, ripensamenti ed estenuanti discussioni, l’unanimità sarà raggiunta e l’imputato verrà dichiarato non colpevole.
Lo spettacolo è stato fatto in collaborazione con Amnesty International.
trovo che questo spettacolo faccia riflettere meglio di mille trattati di sociologia o dibattiti politici sulla pena di morte, se potete andate a vederlo, se no guardate almeno il film, anche se (e qui mi rivolgo alle donne) io vi suggerirei di andare a vedere Gassman...il motivo lo vedete qua sotto:
Torno a cose un pò più serie e vi lascio con la riflessione con cui il professor Gennari ha finito la lezione:
"rifletti se il tuo pensiero 'ti dice' , 'tace' o 'ti tace' !".
bè ora il viaggio dovete inizirlo anche voi...riflettete...riflettete!
giovedì 21 febbraio 2008
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2 commenti:
E' una bella fortuna. Trovare persone come il Prof. Gennari è davvero raro. Persone che parlano come lui sono una rara fortuna.
Ti auguro di riuscire ad imparare il più possibile. Il solo fatto che tu abbia riportato questo episodio mi da la gioia di sperare che nel mondo non esistono solo mentecatti, anche se la madre dei mentecatti purtroppo è perennemente gravida.
... 'sti cazzi!
per coloro che non sono nè la fra, nè la desy: che bono!
fantastico il prof.. anche noi quest'anno avevamo una prof. del genere per retorica, ed è stato un bellissimo corso.
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